Nel primo mattino di
oggi 4 giugno 2015
uno spropositato contingente di polizia e carabinieri ha consentito ai tecnici
Iren di distaccare acqua luce e gas ai due palazzi di Borgo Bosazza occupati da
13 famiglie sfrattate, tra i quali bambini e alcuni disabili. Si tratta di un atto vile e vergognoso, di
stampo fascista perché lasciare tante famiglie senza dei beni primari per la
sopravvivenza come l’acqua o senza possibilità di cucinare o vedere vuol dire
cercare di cancellare l’esistenza di queste persone, con un gesto tipico di
regimi autoritari e disumani.
Due signore, delle
quali una disabile, sono state ricoverate in ospedale in seguito al distacco
per crisi legate alla disperazione conseguente al distacco.
Il distacco è stato
imposto su richiesta della proprietà, di Iren e in ottemperanza all’art 5 del
cosiddetto Piano casa del Governo Renzi. I proprietari dei 2 stabili sono della
famiglia Tegoni che tutti a Parma conoscono per essere proprietari di centinaia
di appartamenti e detentori quindi di una rendita spropositata. Il numero di
appartamenti di cui dispongono è talmente elevato che si sono potuti permettere
di lasciare vuoti per anni i due palazzi in Borgo Bosazza che sono poi stati
posti finalmente in uso con l’occupazione delle 13 famiglie. I proprietari
esigerebbero lo sgombero per pretendere il ripristino della legalità e dichiarono imminenti lavori di
ristrutturazione ma noi gioco dello sgombero l’abbiamo già visto anche in Borgo
Poi, Via Bengasi e Via Casa Bianca oltre che a Marore con palazzi lasciati
drammaticamente vuoti a marcire a distanza di anni dall’intervento della
polizia.
Per quanto riguarda
Iren tutti ben sanno come si comporta la Multiutility :
impennata nel costo delle bollette e distacchi per chi non ce la fa, per di più
cornuti e mazziati, con un bell’inceneritore a condire l’aria che respiriamo.
Nel caso di Via Bosazza gli abitanti hanno più volte richiesto a Iren e al
Prefetto di poter effettuare allacci regolari senza ottenere risposta.
Il distacco di oggi è
stato poi effettuato in base all’articolo 5 del decreto casa del Governo Renzi,
che impedisce la fornitura nelle case occupate oltre a negare la residenza. Un
articolo infame che vorrebbe cancellare la naturale reazione, dettata dalla
necessità di sopravvivere, di chi non accetta di vivere in strada. Si dà una
risposta di tipo poliziesco a un bisogno sociale negato e si attaccano le
metodologie di sopravvivenza e riappropriazione messe in atto da chi subisce la
crisi negando a chi sta sotto il diritto di esistere. E’ chiaro che è in atto
un vero e proprio attacco a chi subisce la povertà e alla naturale reazione per
uscirne.
Da un lato si lascia
in mano al mercato immobiliare la gestione di un bene essenziale come
l’alloggio, si rendono beni primari come l’acqua, la luce il gas oggetto di
mercato e di profitto, dall’altro si sfratta, si sgombera e si distacca chi non
ce la fa a sostenere i costi del mercato. E’ un sistema che regge solo se
schiaccia chi sta sotto. Sta a chi sta sotto organizzarsi per resistere e
strappare una vita dignitosa.
Pretendiamo il
riallaccio delle forniture di Borgo Bosazza.
L’articolo 5 del
Decreto Casa deve essere abolito
Basta con gli sfratti
e gli sgomberi
Basta con la guerra
ai poveri
Le case vuote vanno
requisite per affrontare l’emergenza casa
Utenze garantite
anche a chi non riesce a pagare!! Basta con i distacchi
Rete Diritti in Casa
Abitanti di Borgo
Bosazza
Nessun commento:
Posta un commento