NO
ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI !!!
Negli
ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una
fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli
occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte
partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e
casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli
italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Ma
sono questi realmente i problemi che vivono gli abitanti delle case
popolari?
A
Parma non esistono case popolari occupate abusivamente e questo per
una precisa scelta del movimento di lotta per la casa di Parma che ha
da sempre preferito ricorrere all’occupazione dei tanti alloggi e
palazzi privati vuoti (ce ne sono a migliaia) piuttosto che occupare
case popolari non abitate e si è sempre preferito far pressione su
Comune e Acer affinchè ristrutturasse ed assegnasse piuttosto che
occupare mettendo in contrasto gli occupanti con i possibili
assegnatari. A Milano la cosa è molto diversa perché gli
appartamenti vuoti sia nuovi che in attesa di ristrutturazione sono
più di 10.000 ed è assurdo che l’Aler (ente gestore) non provveda
alle assegnazioni di fronte a un’emergenza così devastante e a
migliaia e migliaia di domande di case popolari inevase e quindi
riteniamo giusto che tante famiglie ricorrano all’occupazione di
alloggi Aler sfitti per sopravvivere.
Per
quel che riguarda la precedenza agli italiani nelle assegnazioni c’è
da dire che almeno a Parma le domande di italiani per le case
popolari non sono tantissime e che alcuni criteri e normative per
l’assegnazione agevolano già gli italiani e coloro che risiedono
da tanto tempo nel territorio.
Poi
riteniamo che sia più che legittimo che le case siano date a chi ne
ha bisogno, trovandosi in situazione di difficoltà economica e
sociale tale per cui la mancanza di casa rischia di mettere a
repentaglio la vita e la salute di donne uomini e bambini.
I
veri problemi legati alle case popolari sono in realtà ben altri e
ben lo sanno coloro che vi abitano: innanzitutto per le case popolari
non ci sono più investimenti né per farne di nuove né per
ristrutturare quelle esistenti. Un altro grande rischio però è
in arrivo per gli assegnatari:
La Conferenza Stato-Regioni, infatti, si appresta probabilmente alla prima data utile, ad approvare un decreto attuativo emanato il 27 agosto dal ministero delle Infrastrutture che disciplina la MESSA IN VENDITA delle case popolari ex Iacp: gli immobili andranno valutati “al valore di mercato” e messi all’asta a cominciare da quei palazzi in cui la proprietà pubblica è inferiore al 50 %.
L’unica
facilitazione per gli inquilini, se
così si può dire, è che avranno diritto di prelazione cioè
potranno comprare l’alloggio dove vivono pagandolo però al prezzo
risultante dall’asta: se per le aste si muoveranno grandi gruppi
immobiliari, la cosa potrebbe prendere una brutta piega per famiglie
(spesso di pensionati) che evidentemente non hanno grandi
mezzi economici
(altrimenti non sarebbero inquilini di case popolari).
Il
decreto attuativo che consentirà agli enti locali le vendite
dell’ERP deriva dal cosiddetto Piano Casa del Governo Renzi poi
convertito in legge, decreto che da un lato con l’articolo 5
colpisce duramente coloro che occupano per necessità case vuote
privando gli occupanti della utenze e negando la residenza,
dall’altro lato non interviene se non con vaghe promesse per i
finanziamenti all’ERP mentre procede molto velocemente per la messa
in vendita degli alloggi ex IACP.
Si
tratta di un attacco in grande stile contro le fasce più povere
della società. Attacco che viene completato dalla propaganda di
regime che nei talk show e notiziari indica negli occupanti e negli
immigrati il problema. Il problema vero è dato da chi lascia le case
vuote a marcire e mette addirittura in vendita le case popolari!!!
Va
detto che le regioni (cui spetta la competenza sulle politiche per
la casa)
possono rifiutarsi di applicare la vendita dell’ERP – il
Friuli Venezia
Giulia, ad esempio, ha già fatto sapere che non lo farà –, ma
il dato
resta: il decreto che consente di vendere “al valore di mercato”
i circa 770 mila alloggi di edilizia popolare arriva proprio mentre
i nuovi tagli ai trasferimenti costringono regioni e comuni
a recuperare
risorse in ogni modo. Il gran clamore sulle case popolari per esempio
agevolerà la vendita delle case popolari a Milano aggravando una
situazione già disperata.
I
fondi introitati dagli enti pubblici per la vendita dovrebbero
servire per costruire altri alloggi popolari e per fare le
manutenzioni ma è più che evidente che per costruire un alloggio
nuovo non basta la vendita di un alloggio vecchio. Poi c’è da
considerare che gli inquilini con diritto di prelazione che
rifiuteranno o non potranno acquistare l’alloggio in cui vivono,
dovranno essere trasferiti in altro alloggio ERP, cosa che oltre a
costituire uno sradicamento dal luogo in cui si è spesso vissuto per
una vita, bloccherà per anni le nuove assegnazioni perché gli
alloggi vuoti saranno assegnati per i trasferimenti.
C’è
quindi bisogno di una grande mobilitazione contro la vendita delle
case popolari e contro il Piano Casa del Governo. Gli abitanti delle
case popolari vedranno che al loro fianco per contrastare la vendita
non ci sarà nessuno dei politici che dicono di difendere gli
italiani ma solo i movimenti di lotta per la casa con i tanti
migranti che ne fanno parte.
SABATO 10
GENNAIO 2015 ORE 17:00
ASSEMBLEA
PUBBLICA CONTRO LA VENDITA DELLE CASE POPOLARI
SALA
CIVICA LARGO 8 MARZO 9/A QUARTIERE CINGHIO
CON
LA PARTECIPAZIONE DEL COMITATO ABITANTI SAN SIRO (MILANO)
RETE
DIRITTI IN CASA PARMA
: Sportello di lotta per il diritto all’abitare e contro i
distacchi delle utenze tutti i martedì dalle 18:30 alle 20:30 presso
Casa Cantoniera Via Mantova 24 Parma.
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