martedì 7 ottobre 2014

Bergamo: sfratti per morosità, parte la moratoria!

Bergamo – As.I.A. e Unione Inquilini lanciano la moratoria sugli sfratti per morosità incolpevole, provvedimento già adottato in altre provincie di Italia.
Le amministrazioni comunali sono per ragioni differenti in difficoltà nel rispondere al diffuso disagio abitativo, per questo i sindacati degli inquilini chiedono anche ai Sindaci di assumere una posizione chiara: la moratoria è lo strumento necessario per fornire soluzioni dignitose ai cittadini, nonostante i gravi deficit di bilancio in cui si trovano i Comuni.
Bergamo non è un’eccezione, i suoi dati sono in linea con la tendenza nazionale.
L’emergenza abitativa ha raggiunto livelli allarmanti in città e provincia. I dati del 2013 citati nel documento congiunto restituiscono la cruda realtà dei fatti: “Sono stati 15.387 i nuovi sfratti per morosità convalidati in Lombardia, con un incremento del 19% sul 2012. A Bergamo e provincia i nuovi sfratti per morosità nel 2013 sono stati 1.173; le richieste di esecuzione 1.702 (+17%), le esecuzioni con l’ausilio della forza pubblica (con tutti i costi a carico dei contribuenti che ne derivano) sono state ben 529 con un incremento del 10%.
In tutta la Bergamasca ed in particolare nelle aree industriali la perdita del posto di lavoro determinata dalla crisi economica, […] gli sfratti per morosità abbiano ampiamente superato quelli per scadenza contrattuale (finita locazione), raggiungendo nel 2013 il 91% del totale; al contempo crescono in maniera rilevantissima le esecuzioni immobiliari (pignoramenti) determinate dal mancato pagamento dei mutui. Rispetto all’anno 2007, (cioè nell’arco di 5 anni) si è avuto un incremento del 140%
”.

I sindacati accusano le istituzioni di non aver saputo fronteggiare questa grave situazione, “i pochi fondi effettivamente messi a disposizione delle famiglie non serviranno nemmeno a sanare i debiti con i proprietari di casa”.
Il comunicato delle due sigle sindacali spiega che: “Il Comune di Bergamo e la Prefettura hanno la possibilità di uscire dall’immobilismo che li ha contraddistinti in questi anni e di porre in opera immediatamente una misura socialmente indispensabile. In particolare il blocco degli sfratti per morosità incolpevole deve essere finalizzata a salvaguardare l’incolumità delle persone, soprattutto dei soggetti più deboli come persone con disabilità, anziani e minori, che sono peraltro alcune delle categorie sociali più colpite dagli sfratti“.
L’insufficienza delle istituzioni sta, di contro, aprendo enormi spazi a soluzioni alternative, sperimentate da chi rivendica il diritto all’abitare. A Celadina il “Comitato di lotta per la casa” si è riappropriato di una palazzina, tutt’ora inserita nel piano delle alienazioni dell’amministrazione comunale. Un blocco variegato e formato da lavoratori contraddistinti da contratti precari e atipici, e che, per far fronte alle spese, si ritrova a fare sacrifici, a fare picchetti sul posto di lavoro, a rinviare lo sfratto, a rinunciare alla propria abitazione, ma che, per non arrendersi e non perdere quel poco che gli rimane, è disposto anche a riappropriarsi di una casa.

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